Siamo felici di condividere con voi la prima recensione di Vieni, uno dei brani più introspettivi del nostro album Buh! La session non richiesta, apparsa su Distopic.it.
La redazione descrive il pezzo come:
“Una canzone da meditazione, o da sballo controllato, con un andamento che sembra fatto apposta per accompagnare un viaggio mentale.”
Un taglio decisamente lisergico, che richiama lo spirito degli anni ’70 e, in alcuni passaggi, crea una sottile parentela con l’universo dei The Doors:
“Non è un’imitazione, ma si sente una certa affinità… nella libertà formale e nella ricerca di un’atmosfera sospesa.”
Particolarmente apprezzata è la parte strumentale finale, che secondo la redazione “crea un legame forte con chi ascolta”, lasciando che il suono parli da solo, “libero di agire in modo più diretto”.
È una recensione che coglie pienamente l’intenzione del brano: parlare a chi non ha fretta, a chi desidera perdersi in una vibrazione lenta e ipnotica, capace di trasformare l’ascolto in un rito personale.
🎧 Vieni è disponibile su booh.band/spotify
🔍 Leggi l’articolo completo: Distopic.it – BOOH: Vieni
Grazie a Distopic.it per le parole, e a chi ascolta come un rituale.



